Il progetto Manifesti è il secondo filone che seguo nella cornice di Open Vicoli dopo ilprogetto pavimenti.
Lo spunto di partenza è quello della collezione di manifesti presente in parte al museo del Risorgimento, ma è anche il pretesto per una serie di incontri e laboratori nell’ambito del progetto open vicoli, che vede la formazione di diversi tavoli di lavoro. Tra questi il nostro: Galata e Museo del Risorgimento, Pas à Pas, Creazioni al fresco/scartArt, artegioco, solidarietà e lavoro.
In sintesi abbiamo pensato di dedicare l’attività artistica alla creazione di gruppi che si approcciano ad un metodo di lavoro largamente sperimentato nel corso degli anni, dall’impulso iniziale di Bruno Munari al nostro lavoro sul campo, attraverso stage, libri, work shop in musei, fiere specializzate, scuole ad altro.
Il manifesto è lo strumento per eccellenza della comunicazione visiva, è stato affrontato da artisti di tutte le tendenze, veicola messaggi, contenuti, immagini. Mette insieme due aspetti fondamentali della creazione artistica, la regola e il concetto, può essere divertissement per i dadaisti, retorica di propaganda per i futuristi, gioco intellettuale tra parole e immagini per i poeti visivi, consiglio per gli acquisti per i pubblicitari, e molto altro ancora…
Modalità operative
Noi partiremo proprio dalle regole tecniche e compositive, il formato, il bianco/nero, gli accostamenti cromatici, il rapporto tra immagine e testo, etc.etc.
Entreremo subito nel merito delle scelte tematiche “utilizzando” i due contenitori principali, e cioè il Museo del Risorgimento e il Galata Museo del Mare. Due itinerari di partenza tra gli spazi e le esposizioni, ognuno con macchina fotografica per cogliere e fissare quello che colpisce il nostro occhio. Libere associazioni ma anche percorsi mirati, tra costumi, spartiti musicali, lettere, disegni dal fronte, manifesti appunto, e molto altro nel caso del Risorgimento.
Quadri di navi, oblò, modelli grandi e piccoli, polene, storie di viaggi e naufragi, valigie, strumenti della navigazione, mostri marini nel caso del Galata.
Ad ogni viaggio esplorativo corrisponde un laboratorio pratico, che prevede l’utilizzo delle immagini fotografate attraverso fotocopie e materiali cartacei misti, compresi lettering estratti da riviste, riproduzioni da cataloghi e pubblicazioni, materiali misti anche di recupero adatti per la composizione grafica (re mida). L’ultimo incontro sarà una variazione sul tema ed anche un momento di confronto tra tutti i partecipanti.
Come in tutti i laboratori di stampo munariano, l’approccio è quello del fare, attraverso strumenti e materiali e la loro manipolazione, ai partecipanti verranno proposti metodi e stimoli creativi strutturati attraverso la creazione di un itinerario visivo, su pannelli con indicazioni e variazioni, e attraverso la creazione di manifesti d’arte, pezzi unici, lavori singoli o di gruppo.